La lotta di Giacobbe con l'angelo, narrata in Genesi 32,23-34, è contrassegnata dall'interrogazione e dal combattimento nel suo svolgersi, dalla ferita e dalla benedizione nell'esito conclusivo. È una suggestiva metafora dell'esperienza dei mistici: tensione irrisolta e lancinante, che scava nella carne e nello spirito, trova la sua traduzione nella preghiera di invocazione e di richiesta, di adorazione e di appello. E in due abbandoni: quello del Dio, che sembra continuare a nascondere il suo volto alla casa di Giacobbe (Is 8,17) e che genera desiderio e nostalgia, fatica ed esasperazione, e quello dell'orante, che dice affidamento e riconsegna nelle mani dell'Altro. Addentrarsi nella mistica e nella preghiera nel '900 significa incontrare alcune grandi figure di donne: Simone Weil, Adrienne von Speyr, Edith Stein; significa incrociare teologia e filosofia, preghiera e bellezza, preghiera e poesia. Significa anche interrogarsi su una via che l'ecumenismo ha poco frequentato, perché la mistica testimonia "l'esistenza di una Ecclesia spiritualis che riunisce tutti i suoi, nella forza e nel trionfo di uno stesso paradosso" (H. Corbin); "i mistici di quasi tutte le tradizioni religiose si assomigliano quasi fino all'identità" (S. Weil).
«Quando i giorni si fanno sempre più corti, quando in un normale inverno incominciano a cadere i primi fiocchi di neve, allora, timidi e lievi, fanno capolino anche i primi pensieri di Natale. La sola parola sa di incanto, un incanto a cui, si può dire, nessun cuore può sottrarsi. Anche gli uomini di altra fede e quelli che non ne hanno affatto, per i quali la vecchia storia del Bambino di Betlemme non significa niente, fanno preparativi per la festa e pensano a come poter accendere qua e là un raggio di gioia. Per settimane e mesi scende su tutta la terra come una calda corrente d'amore. Una festa di amore e di gioia: ecco la stella, alla quale tutti mirano nei primi mesi dell'inverno».
Il nome di Edith Stein è oggi a tutti noto: ebrea convertita al cattolicesimo, fattasi monaca carmelitana, non volle per questo sottrarsi al destino del suo popolo e, portando con uguale dignità la stella di Davide e la croce di Cristo, morì ad Auschwitz nel 1942; Giovanni Paolo II l’ha canonizzata l’11.10.1998.
Il punto di vista di questo saggio non è quello dello studioso di storia della mistica, ma piuttosto del filosofo. La giovane Edith, allieva e assistente di Edmund Husserl, fu l’anima luminosa della fenomenologia e più e meglio del maestro seppe in alcune pagine incarnarne lo spirito. «Come ha potuto, questa principessa dell’aurora filosofica, divenire una regina della notte oscura? Come si può arrivare da una filosofia dell’evidenza e del vedere a quella “contemplazione oscura” (S. Giovanni della Croce) o a quella “oscurità della fede” (E. Stein) che è la nota dominante del cammino spirituale dei suoi grandi ispiratori sulla via del Carmelo, Teresa d’Avila e Giovanni della Croce? Come deve essere fatta una persona capace di arrivare alla perfezione in entrambe le direzioni, in apparenza opposte, della vita interiore? […] Sono conciliate, conciliabili queste due vie? È in qualche modo rimasta fenomenologa, come paradossalmente in qualche modo sembra, la monaca carmelitana commentatrice di Giovanni e di Teresa?». Certa che nella vita di Edith Stein il giorno della luce filosofica resti intatto e splendente fino all’ultimo, l’autrice affronta alcune pagine dei testi teologici e di riflessione sulla mistica steiniani, senza perdere di vista questo paradosso.
Note sull'autrice
Roberta De Monticelli ha studiato alla Normale di Pisa, a Bonn, Zurigo e Oxford. Dal 1989 è ordinario di filosofia moderna e contemporanea all’Università di Ginevra e dal 2002 professore invitato presso la nuova Facoltà di filosofia dell’Università Vita Salute San Raffaele. Fra le sue pubblicazioni Dottrine dell’intelligenza, De Donato, Bari 1982; Leibniz, Kant e la logica modale, Universitarie, Milano 1984; Il richiamo della persuasione. Lettere a Carlo Michelstaedter, Marietti, Genova 1988; Le preghiere di Ariele, Garzanti, Milano 1992; L'ascesi filosofica, Feltrinelli, Milano 1995; La conoscenza personale, Guerini, Milano 1998; La persona, apparenza e realtà. Testi fenomenologici 1911-1933, Cortina, Milano 2000; Dal vivo, Rizzoli Economica, Milano 2001; L’Ordine del cuore. Per una teoria del sentire, Garzanti, Milano 2003.